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Make-up e insidie per gli occhi: come scegliere bene cosa utilizzare - EyesON EyesON Make-up e insidie per gli occhi: come scegliere bene cosa utilizzare - EyesON

Make-up e insidie per gli occhi: come scegliere bene cosa utilizzare

La parola alla Prof.ssa Piera Versura (Tear Film & Ocular Surface Society)

 

I prodotti cosmetici sono ampiamente utilizzati da larghe fasce di popolazione ed il loro uso è in crescita anche nella popolazione maschile.
Possono però nascondere delle insidie per gli occhi, prima fra tutte la sindrome dell’occhio secco.
Per orientarsi al meglio in tema di salute oculare, in un settore dove il marketing ha un ruolo importante, come quello del make-up, EyesON ha rivolto alcune domande alla Prof.ssa Piera Versura, dell’Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Laboratorio Analisi Superficie Oculare e Ricerca Traslazionale – IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e referente TFOS (Tear Film & Ocular Surface Society).
Addentrandosi nel mondo della cosmetica in punta di piedi, ma con desiderio di fare informazione corretta e sfatare anche alcuni falsi miti.

Prof.ssa Piera Versura

Trucco, croce e delizia per le donne. Cosa accade agli occhi? Sono più a rischio di malattie o disturbi, come ad esempio l’occhio secco?
L’abitudine quotidiana di utilizzare prodotti cosmetici non è più appannaggio solo delle donne. Si va verso una parità di genere, tant’è che i prodotti cosmetici per uomo sono in forte e continua espansione con formulazioni specifiche, così come i centri estetici per uomini.
I prodotti che entrano in contatto con le strutture della superficie oculare, ed interferiscono con l’omeostasi del film lacrimale, non sono solo eyeliner e mascara applicati in prossimità degli orifizi delle ghiandole di Meibomio, ma anche creme, correttori e ombretti, che vengono applicati direttamente sulla cute palpebrale e che qui possono venire assorbiti, shampoo e saponi la cui schiuma può entrare nell’occhio procurando irritazione, bruciore, per citare solo alcuni dei problemi principali.
Si tratta di un settore soggetto a stringente normativa, che garantisce la sicurezza dei prodotti commercializzati nell’Unione Europea, che impone rigorose valutazioni di sicurezza e regolamenta gli ingredienti nella formulazione prima della immissione in commercio.
Tuttavia, la migrazione di un prodotto applicato esternamente all’occhio al suo interno deve indurre a una particolare attenzione riguardo agli effetti dei cosmetici quando si tratti di pazienti già affetti da malattie della superficie oculare, ed in particolare la malattia dell’occhio secco (Dry Eye Disease, DED).
In altre parole, i cosmetici potrebbero causare irritazione nel medio/lungo periodo se contengono sostanze che risultino irritanti/allergizzanti per la specifica persona, oppure esacerbare una sindrome da occhio secco già esistente attraverso molteplici meccanismi riconducibili, nella grande maggioranza dei casi, a modifiche dello strato lipidico del film lacrimale, con riduzione della stabilità del film stesso, conseguente a migrazione del prodotto all’interno dell’occhio.

Farmacia o profumeria: verso quale delle due propendere per la scelta dei prodotti?
Oltre a profumerie e farmacie i canali di vendita dei prodotti cosmetici sono vari, dalle erboristerie, le parafarmacie, la grande distribuzione, e in rapidissima ascesa si stanno posizionando gli eCommerce.
Gran parte dei cosmetici nascono da laboratori di ricerca all’avanguardia, e come detto la normativa da seguire per la commercializzazione in Europa (Regolamento CE n. 1223/2009 e successive modifiche) regolamenta anche l’etichettatura, e stabilisce un glossario delle denominazioni delle sostanze utilizzabili.
Anche il sito www.salute.gov.it aggiorna in tempo reale sulle novità normative, alla luce di un mercato globale che fa viaggiare le merci – inclusi i cosmetici – fuori dalle reti distributive più convenzionali, opera una cosmeto-vigilanza (ossia la raccolta, valutazione e monitoraggio delle segnalazioni di effetti indesiderabili osservati durante o dopo l’uso di un prodotto cosmetico) ed azioni anti contraffazione, e controlla la rispondenza delle pubblicità rispetto alle evidenze del prodotto.
Le raccomandazioni generiche, ma condivisibili di valutare la congruità del prezzo rispetto al tipo di prodotto e di scegliere canali di vendita regolarmente autorizzati sono da tenere in considerazione.
Per tornare al quesito, in tutti i canali si possono trovare prodotti di alta qualità, ma la loro presenza è determinata dal target della clientela che frequenta il punto vendita: la grande distribuzione è più orientata ad offrire prodotti con prezzo contenuto, la farmacia è ritenuta “più sicura”, l’erboristeria vanta prodotti su base naturale ed una produzione eco-sostenibile, la profumeria attrae per moda, femminilità e varietà di scelta, ma con prezzi tendenzialmente medio-alti.

Quali prodotti cosmetici sono da utilizzare con particolare cautela? Eyeliner, matite per l’interno degli occhi…
Eyeliner e matite interno occhi (anche gli struccanti oculari in realtà) rappresentano naturalmente elementi di particolare attenzione per la salute degli occhi, per la zona perioculare di utilizzo. Gli eyeliners sono posizionati sulla delicata cute palpebrale, e da qui possono venire assorbiti. Le matite interno occhi sono distribuite a livello degli orifizi delle ghiandole di Meibomio: quando il meibum viene escreto si miscela con i costituenti lipofili delle formulazioni della matita, e le trascina all’interno del film lacrimale, contaminandolo ad ogni ammiccamento.
Interferenze tra particelle di trucco ed i lipidi del film lacrimale vengono stabilite ad ogni contatto, minando la stabilità del film lacrimale. Infatti, inizialmente le particelle lipofile si miscelano con lo strato lipidico superficiale del film lacrimale ed in esso si diffondono, ma la incapacità poi di dissolversi nella componente acquosa potrebbe portare al loro accumulo all’interfaccia tra le due fasi, compromettendo la stabilità dell’intero sistema.

E il mascara con che caratteristiche va scelto?
Si presume tutti i mascara posseggano una qualità di base. La scelta è operata da gusti personali, consuetudine, viscosità del prodotto, durata della confezione, tipologia del brush, affezione al brand.
Ecco però delle raccomandazioni che il medico potrebbe suggerire alla paziente con sindrome da occhio secco che chiede come comportarsi con il make up oculare.
Ad esempio, non ci sono evidenze di come e se varino la compatibilità ed efficacia dei trattamenti somministrati in concomitanza con il make up oculare. L’instillazione di colliri sembrerebbe però associata ad una maggiore contaminazione del film lacrimale in presenza di make up, un evento da evitare naturalmente che il medico dovrebbe sottolineare per invitare alla cautela.
Il medico potrebbe inoltre suggerire di applicare eyeliner e ombretto, al di fuori della linea delle ciglia per evitare di bloccare gli orifizi delle ghiandole di Meibomio e prevenire l’introduzione di microorganismi direttamente negli occhi, o di applicare il mascara sulla punta delle ciglia anziché iniziare dalle radici, oltre che a raccomandare di rimuovere accuratamente il trucco prima di coricarsi per evitare irritazione delle ghiandole stesse e prevenire infezioni.

Trucco quotidiano e salute degli occhi: il vademecum della comunità scientifica (TFOS).
Le malattie legate agli stili di vita sono causate principalmente da comportamenti quotidiani degli individui, inconsapevoli che la sola modifica di certe abitudini potrebbe di per sé migliorare situazioni di discomfort.
Con riferimento ai problemi oculari si riconosce oggi come le malattie della superficie oculare possano essere considerate una epidemia legata agli stili di vita.
Il prossimo Workshop sul quale Tear Film & Ocular Surface Society (TFOS, società scientifica internazionale ed indipendente che promuove il progresso nella ricerca e degli aspetti educativi relativi alle malattie della superficie oculare) sta lavorando per il 2022 si concentrerà sulle conseguenze delle scelte di vita che facciamo, direttamente o indirettamente, sulla superficie oculare, ed i temi trattati sono trasversali ed estremamente attuali. Tra questi, anche l’impatto dei cosmetici sulla salute degli occhi, con punti di attenzione che emergono da evidenze scientifiche e non da claim commerciali.

Le domande dei lettori

Da un punto di vista medico i prodotti che promettono di rinforzare le ciglia e allungarle che tipo di controindicazioni hanno? L’olio di ricino è spesso consigliato da pagine e siti improntati alle cure naturali, ma ho letto che può essere rischioso se dalle ciglia penetra nell’occhio. Esistono prodotti privi di rischi per rinforzare le ciglia?

Una lettrice
Pagina Facebook EyesON

 

I prodotti cosmetici sono testati e sottoposti a cosmetovigilanza, per rendere trascurabile la percentuale seppur minima di rischio, connessi ad ogni attività umana.

I prodotti cosmetici contengono ingredienti che potrebbero causare irritazione nel medio/lungo periodo se contengono sostanze che risultino irritanti/allergizzanti per la specifica persona, oppure esacerbare malattie della superficie oculare già presenti, come ad esempio l’occhio secco.

Da non trascurare anche la possibilità che i prodotti potrebbero contaminarsi ed essere quindi fonte di infezioni, pertanto massima cura deve essere posta nella somministrazione evitando di toccare la superficie dell’occhio e gli annessi.

In ultimo, per definizione un prodotto cosmetico” è “qualsiasi sostanza o miscela destinata ad essere applicata sulle superfici esterne del corpo umano (epidermide, sistema pilifero e capelli, unghie, labbra, organi genitali esterni) oppure sui denti e sulle mucose della bocca allo scopo esclusivamente o prevalentemente di pulirli, profumarli, modificarne l’aspetto, proteggerli, mantenerli in buono stato o correggere gli odori corporei”, non viene inclusa una attività diretta sulle funzioni di questi distretti corporei, provati con evidenze cliniche e che rimane a carico dei farmaci.

Prof.ssa Piera Versura
Alma Mater Studiorum Università di Bologna – Laboratorio Analisi Superficie Oculare e Ricerca Traslazionale

IRCCS Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna e referente TFOS

 

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