Stare troppo al computer, magari ben più di un paio di ore al giorno, fa male agli occhi? La risposta secca è sì. Il perché è presto detto: il tempo prolungato davanti a uno schermo ha delle conseguenze sul nostro benessere fisico e sulla salute, compresa quella degli occhi. Infatti, sebbene non ci siano ancora evidenze definitive rispetto al fatto che questa abitudine porti a danni permanenti, ve ne sono diverse che correlano il tempo trascorso davanti a uno schermo con una serie di sintomi sia visivi sia neurologici, raccolti sotto l’ombrello di quella che viene definita Computer Vision Syndrome (sindrome da visione al computer, in italiano; o in breve, sindrome da computer). A fare il punto è una scheda sul sito di Dottoremaeveroche, sito anti fake news della Fnomceo, Federazione degli ordini dei medici chirurghi e degli odontoiatri.
Con il termine sindrome da computer non si intende un’unica condizione quanto un insieme di sintomi. Secondo l’American Optometric Association, i sintomi più comuni sono:
- occhi rossi e gonfi
- bruciore o prurito agli occhi
- secchezza oculare
- offuscamento della vista
- diplopia (vederci doppio)
- mal di testa e collo
A provocarli sono diversi fattori quali:
- una scarsa illuminazione nella stanza dove si adopera il dispositivo in questione
- una distanza troppo corta tra gli occhi e lo schermo
- la luce blu-violetta ad alta energia
- lo sfarfallio e il bagliore provenienti dallo schermo
Il tempo trascorso davanti a pc o smartphone e disturbi visivi pregressi (astigmatismo, presbiopia, ipermetropia per esempio) determinano la misura in cui si sperimentano questi sintomi.
Quando passiamo tante ore davanti a uno schermo, ma anche quando leggiamo tenendo a lungo il libro vicino agli occhi o ci concentriamo per molto tempo, i muscoli dell’occhio si contraggono per permetterci di mettere a fuoco e vedere chiaramente. Dopo tanto tempo passato in contrazione il muscolo si stanca e comincia a fare male. Inoltre in queste occasioni tendiamo a sbattere le ciglia molto meno frequentemente (circa la metà delle volte rispetto a quando non fissiamo uno schermo) e quindi inumidiamo meno la superficie degli occhi.
Uno dei sintomi più comuni è infatti la secchezza oculare, e uno studio recente che ha sintetizzato i risultati di diverse ricerche ha dimostrato che si presenta frequentemente nelle persone che lavorano stando sedute tante ore davanti a un computer.
Non è solo un problema di chi lavora al computer: complice la crescente diffusione degli smartphone sono sempre di più i giovani che si trovano a sperimentare questi sintomi, per fortuna temporanei secondo quanto spiega la scheda.
Secondo uno studio condotto in Corea del Sud, un’interruzione di quattro settimane dell’uso dello smartphone in bambini con secchezza oculare di età compresa tra i 7 e i 12 anni porterebbe a una significativa riduzione di questi sintomi. Perché questo tempo prolungato davanti a uno schermo ha delle conseguenze sul nostro benessere fisico e sulla salute, compresa quella degli occhi.
Rispetto alla miopia le evidenze scientifiche in letteratura sono discordanti e non definitive. Quello che è certo è che negli ultimi anni c’è stato un aumento della prevalenza della miopia, soprattutto tra i bambini e adolescenti.
Tra le possibili cause di questo aumento non è da escludere uno stile di vita che comporta numerose ore trascorse davanti a uno schermo, soprattutto quello di uno smartphone.
Il COVID-19 ha sicuramente peggiorato la situazione: le misure adottate per contenere la diffusione del virus SARS-CoV-2 tra l’inizio della pandemia e oggi – quali lockdown, smart working e didattica a distanza – hanno portato a un significativo aumento nei mesi scorsi del tempo trascorso in casa e passato davanti a schermi di televisione, computer e smartphone e quindi a una riduzione di quello trascorso all’aria aperta e dedicato all’attività fisica.
Se per lavoro si trascorrono diverse ore davanti allo schermo presta attenzione a:
- mantenere una distanza di 50-70 cm dallo schermo
- posizionare lo schermo in modo che il suo centro sia all’altezza dei tuoi occhi
- avere un’idonea illuminazione della stanza
- disporre la stanza in modo che le sorgenti di luce naturale si trovino a 90° rispetto agli schermi
- avere la possibilità di schermare le finestre al bisogno