No al fai-da-te, occorre seguire sempre il parere di uno specialista
Lo spiega, in occasione del nono Congresso Nutraceutica e Occhio, in programma a Roma il 21 Ottobre, l’organizzatore dell’evento, il Professor Gianluca Scuderi, direttore Uod Oftalmologia, Azienda Ospedaliera Sant’Andrea di Roma.
“Iniziando la serie di incontri dedicati ad occhio e nutraceutica ormai dieci anni fa – rileva Scuderi – vi era un po’ di titubanza. Ora invece c’è una sempre maggiore convinzione di andare nella direzione giusta, e gli oculisti sono favorevoli all’utilizzo dei nutraceutici con un approccio di evidence-based medicine, ossia una medicina basata sulle evidenze, che chiarisca come, quando e quali integratori (così spesso vengono definiti i nutraceutici) vanno utilizzati nelle patologie oculari”.
Nutraceutica e prevenzione
Quello della nutraceutica è un concetto non nuovissimo: risale infatti agli anni Sessanta, ed è un termine che racchiude in sé i due concetti di nutrizione e farmaceutica, ossia il tema del mantenimento della salute, anche attraverso l’utilizzo del cibo e degli integratori con finalità protettive ed eventualmente anche terapeutiche. Ma se il significato non è nuovo, nel futuro c’è sicuramente da tenere presente che i nutraceutici, specie in aggiunta a una terapia farmacologica base, acquisiranno un ruolo sempre più importante nella prevenzione e il mantenimento della salute, specie per quanto concerne la gestione delle malattie croniche, come strategia a 360 gradi che preveda il farmaco, ma implichi anche una corretta alimentazione e un’adeguata attività fisica.
L’utilizzo della nutraceutica in oculistica
In oculistica, dove l’utilizzo dei nutraceutici sta aumentando, tra i più utilizzati vi sono la luteina e la zeaxantina, presenti nelle verdure a foglia verde come spinaci, prezzemolo, rucola, piselli, e negli alimenti di colore arancione e giallo. Questi due carotenoidi sono importanti per la salute dell’occhio, e, specie in un cocktail che comprende anche vitamina C, vitamina E e zinco, sono ormai considerati, basandosi su prove che derivano da due importanti studi scientifici, un ‘gold standard’ della terapia preventiva in corso o agli inizi della degenerazione maculare senile.
Sì ai nutraceutici, no al fai-da-te. Occorre seguire sempre il parere di uno specialista
“In questi incontri – osserva il Prof. Scuderi – si affrontano innanzitutto le tematiche di base, ad esempio come va modulato un nutraceutico e le varie modalità di assimilazione. Può esservi infatti un problema legato a quest’ultima questione: un esempio per tutti è la curcumina, che presenta varie problematiche per essere bioassimilata”.
Dal Professor Scuderi arriva poi un avvertimento a non ricorrere al fai-da-te per i nutraceutici, anche per i rischi derivanti dalla possibile interazione con i farmaci. “La convinzione generalizzata è che una sostanza naturale non può far male, ma anzi al contrario non può che far bene alla salute. Non è così, perché determinate sostanze (nutraceutici) possono avere interazione con i farmaci. L’uso di un nutraceutico dovrebbe essere condiviso con il medico, specialista o di medicina generale, o con un nutrizionista, che ne dia il giusto quantitativo, valutando anche le eventuali terapie sistemiche”.
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