È una lotta contro il tempo quella che permette di vincere contro il glaucoma.
La diagnosi precoce di questa malattia cronica può fare la differenza, permettendo ad esempio nel caso in cui la patologia non abbia ancora causato dei danni irreparabili e degenerative, di salvare la vista del paziente e migliorarne la vita sociale.
Lo evidenzia Antonio Rapisarda, Consigliere di SIGLA, Società italiana Glaucoma, e tra soci fondatori della stessa società scientifica.
Tra i campanelli di allarme a cui prestare attenzione vi è per l’esperto sicuramente quello della difficoltà a svolgere alcune attività quotidiane. Classico è l’esempio di un sorpasso: con un campo visivo ridotto ci si accinge a cambiare corsia credendo che non ci sia nessuno, ma non è così.
La prevenzione è possibile, secondo Rapisarda, con la misurazione della pressione dell’occhio eseguita nell’ambito di una visita completa dall’oculista, che prevede una valutazione del campo visivo e un esame denominato OCT, tomografia a luce coerente, del nervo ottico.
Mettere in agenda una visita dall’oculista è quindi importante, soprattutto se in famiglia vi sono casi di malattia, e comunque una volta ogni anno, dopo i 40 anni.