FAQ – Glaucoma

Quali sono i principali sintomi del glaucoma?

I principali sintomi di questa patologia sono legati al tipo di glaucoma presente.

La forma più comune, cronica ad angolo aperto, è del tutto asintomatica, finché il danno al campo visivo non è avanzato. Per questo motivo il glaucoma è soprannominato “il ladro silenzioso della vista”.

Nella forma acuta da chiusura d’angolo, invece, i sintomi che il paziente può lamentare sono: dolore oculare/orbitario, visione di cerchi colorati ed aloni colorati intorno alle luci, annebbiamento visivo improvviso e rapidamente crescente, arrossamento oculare, cefalea, nausea, vomito e stato di prostrazione.

Se ho un difetto di vista, miopia o ipermetropia, posso essere malato di glaucoma?

Certamente il soggetto con questi difetti refrattivi (miopia e ipermetropia) può avere una maggiore predisposizione a sviluppare il glaucoma in forme diverse.

Più precisamente, la miopia superiore a 4 diottrie è considerata un fattore di rischio per il glaucoma ad angolo aperto, così come lipermetropia lo è considerato per il glaucoma da chiusura d’angolo.

Il glaucoma è una malattia curabile?

Il glaucoma cronico è una malattia curabile, ma non guarisce definitivamente per il suo andamento progressivo ed irreversibile. Così, la parte di campo visivo già persa non può essere più recuperata.

È pertanto essenziale effettuare visite di screening per una diagnosi precoce un trattamento prima che avvengano danni significativi.
Serviranno visite di controllo durante il trattamento per evitare ulteriori perdite di campo visivo e avanzamento della malattia.
Lo scopo della terapia è infatti quello di conservare un grado di funzione visiva e di conseguente qualità di vita adeguati alle esigenze di ogni singolo paziente.

Dal glaucoma si può guarire definitivamente?

No, nella maggior parte dei casi si tratta di una patologia cronica. Se si interrompe il trattamento in atto, la pressione intraoculare salirà e potrà essere lesiva per il nervo ottico.

È peraltro importantissimo sottoporsi regolarmente ai controlli anche in caso di stabilità apparente della patologia.
Lo scopo delle visite è di monitorare lo stato del nervo ottico e della funzione visiva per assicurarsi che il trattamento stia funzionando correttamente e che il valore di pressione raggiunto sia sicuro per il paziente.

I suoi danni sono reversibili o irreversibili? Chi ha il glaucoma, quindi, può diventare cieco?

Il nervo ottico trasporta le informazioni visive dalla retina al cervello che ha il compito di elaborarle.
Se il nervo ottico è danneggiato (es. per un danno meccanico su base pressoria e/o per ridotta irrorazione sanguigna), la quantità e la qualità delle informazioni che arrivano al cervello diminuisce.
Pertanto, se il glaucoma non viene diagnosticato e trattato precocemente, nella maggior parte dei casi, prima il campo visivo periferico e poi anche quello centrale risulteranno compromessi, fino alla riduzione dell’acuità visiva, e quindi alla cecità.

Userò i colliri antiglaucomatosi a vita?

A meno di alcune forme secondarie, generalmente sì.
La terapia con i colliri antiglaucomatosi è a vita, ed è per questo che prima di iniziarla il paziente deve essere valutato con esami specifici, per conoscere bene la situazione reale.
È fondamentale seguire lo schema di terapia fornito dallo specialista.
Se indicata, anche una sola goccia al giorno può preservare la vista (nel dubbio di un’inesatta instillazione, somministrare una seconda goccia); nel caso di utilizzo di più colliri, attendere almeno 5 minuti tra le instillazioni.

Esistono trattamenti laser per il glaucoma, oppure la vera cura per il glaucoma è la chirurgia?

Certo, esistono tecniche laser per controllare e ridurre la pressione oculare, ma quello da eseguire dipenderà sempre dal singolo paziente e dalla sua tipologia di glaucoma. Pertanto la scelta terapeutica da seguire è sempre personalizzata.

È importante sapere che la pressione intraoculare può essere controllata mediante diverse strategie di trattamento:

  • Terapia Medica: sotto forma di colliri e/o di compresse. Alcuni principi attivi riducono la pressione intraoculare limitando la produzione di umore acqueo, altri incrementandone il deflusso.
  • Terapia Laser: può essere utilizzata in caso di glaucoma primario ad angolo aperto, la forma più comune. Si focalizza il raggio laser sulla struttura di deflusso dell’umore acqueo, cioè il trabecolato, provocando delle alterazioni tissutali che favoriscono il deflusso dell’umore acqueo e riducono la pressione intraoculare (Trabeculoplastica); nel tempo l’effetto del trattamento può però diminuire. Oppure può essere utilizzata in caso di glaucoma da chiusura d’angolo o di rischio di chiusura angolare, con l’obiettivo di alleviare gli elementi anatomici negativi ed aprire, anche parzialmente, l’angolo irido-corneale e/o ostacolarne la possibile progressiva chiusura. A seconda del meccanismo prescelto, si potrà creare una via di comunicazione nello spessore irideo fra la camera posteriore e quella anteriore all’iride che ne equilibri le pressioni e riduca così la curvatura anteriore iridea (Iridoclasia o Iridotomia), o assottigliare e allontanare dall’angolo l’iride periferica (Gonioplastica o Iridoplastica periferica).
  • Terapia Chirurgica: la chirurgia riduce la pressione intraoculare favorendo la via fisiologica di deflusso o creando vie di deflusso alternative. Di solito è riservata a pazienti nei quali la pressione intraoculare non è controllabile da parte della terapia medica o laser; la sua efficacia à spesso annullata dai normali processi di cicatrizzazione.

Quali esami diagnostici vanno ripetuti regolarmente e con che scadenza?

La regolarità degli esami diagnostici varia in base alla severità del danno e ai fattori di rischio, e la frequenza con cui ripeterli può andare dai 3 mesi fino ai 2 anni.

La pressione intraoculare elevata rappresenta il principale fattore di rischio per lo sviluppo nel tempo di un glaucoma cronico. Per escludere la presenza di questa patologia è necessario sottoporsi ad una visita oculistica completa, con misurazione della pressione intraoculare, valutazione dello spessore corneale centrale (pachimetria), osservazione del nervo ottico ed esame dell’angolo irido-corneale (gonioscopia).
Misurare la sola pressione intraoculare senza valutare attentamente il nervo ottico non è sufficiente, dato che quest’ultimo rappresenta la struttura che si ammala precocemente.
Ulteriori approfondimenti diagnostici saranno l’esame del campo visivo e l’imaging del nervo ottico che si rendono necessari qualora il paziente presenti pressione o nervo ottico sospetti per la patologia.

Inoltre, il paziente a cui è stato diagnosticato il glaucoma, anche se questo è stabile, deve comunque effettuare visite di controllo, per assicurarsi che la terapia continui ad essere efficace nel mantenere la pressione intraoculare ad un valore che non sia dannoso per il nervo ottico.

In ultimo se un familiare ha il glaucoma, è assolutamente consigliabile che i consanguinei di pazienti affetti da glaucoma si sottopongano a visita oculistica periodica, in quanto la familiarità è un fattore di rischio importante per l’insorgenza della patologia.

Cos’è e a cosa serve l’esame OCT nel Glaucoma?

La Tomografia a Coerenza Ottica (OCT) è un esame non invasivo, indolore, e che non prevede l’uso di radiazioni né solitamente di colliri per dilatare la pupilla: esso analizza dall’interno dell’occhio, come attraverso una sofisticata fotocamera, il nervo ottico e le strutture retiniche ad esso legate.
Le informazioni che ne derivano sono perciò di natura morfologica e saranno pertanto integrative sia delle informazioni funzionali derivanti dal campo visivo che delle informazioni cliniche relative all’aspetto oftalmoscopico della papilla ottica ed al valore di pressione intraoculare.
L’esame viene effettuato, di norma, per la diagnosi ed il monitoraggio di forme iniziali-moderate o dubbie di glaucoma.
Serve infatti a rilevare precocemente eventuali danni iniziali attraverso lo studio di alcuni elementi: spessore delle fibre retiniche del nervo ottico, spessore del complesso delle cellule ganglionari retiniche maculari e parametri della papilla ottica.

Cos’è e a cosa serve la tonometria?

Per tonometria si intende la misurazione della pressione intraoculare.

Rappresenta un esame molto importante vista la diretta correlazione fra pressione oculare elevata e danno delle fibre nervose.

Peraltro la pressione è l’unico parametro che può essere modificato dalla terapia: è pertanto un esame basilare non solo nel momento diagnostico ma anche nel follow-up terapeutico.

Esistono diversi tonometri, fra i quali quello di Goldmann è considerato lo standard di riferimento. È importante misurare la pressione intraoculare sempre con lo stesso tipo di strumento, data la differente modalità di misura e variabilità. Taluni strumenti necessitano dell’uso di colliri anestetici di breve durata.

Problematiche di malattia glaucomatosa e guida dell’automobile

Le problematiche relativa alla possibilità di guidare l’automobile da parte di chi ha sviluppato una malattia glaucomatosa dipendono essenzialmente dall’entità della compromissione del campo visivo binoculare.
La possibilità di guidare l’auto è pertanto rilevabile attraverso specifici esami del campo visivo che lo analizzano con entrambi gli occhi aperti contemporaneamente.

Esiste una correlazione fra pressione del sangue e pressione intraoculare? E fra pressione del sangue e Glaucoma?

Non esiste un legame significativo tra pressione sanguigna e pressione oculare.
Tuttavia l’ipotensione arteriosa, ed in particolare i picchi ipotensivi notturni, causano una ipoperfusione del nervo ottico (scarsità di apporto sanguigno e di ossigeno) e sono stati per questo identificati come fattori di rischio per glaucoma.
La relazione fra la pressione sanguigna e la progressione del glaucoma pertanto sembrerebbe tale per cui i valori estremi sia alti che soprattutto bassi debbano essere monitorati con grande attenzione: se l’ipertensione sistemica deve essere trattata poiché rappresenta uno dei più importanti fattori di rischio cardiovascolari, va però considerato che un trattamento antipertensivo eccessivo potrebbe comportare in un paziente glaucomatoso danni ischemici secondari al nervo ottico.

Sono diabetico, il mio glaucoma è più pericoloso?

Sono stati realizzati numerosi studi relativi alla correlazione tra glaucoma e Diabete, e soprattutto tra glaucoma e Diabete Mellito 2. Tuttavia questa correlazione non è completamente confermata dagli studi effettuati.

Ad ogni modo per il paziente diabetico è raccomandato un controllo oculare almeno una volta all’anno, o più spesso, se consigliato dal proprio oculista, poiché consente alla persona con diabete di fare una diagnosi precoce del glaucoma e permette di tenerne sotto controllo la possibile evoluzione nel tempo.

Posso assumere il cortisone se ho il Glaucoma?

Sì, ma sotto la stretta sorveglianza dell’oculista curante, soprattutto in presenza di un glaucoma in stadio avanzato.
I farmaci corticosteroidei, soprattutto se a somministrazione oculare, possono indurre un rialzo talora marcato della pressione oculare in soggetti geneticamente predisposti, detti “steroid-responders”. Tali soggetti sono più frequenti tra i pazienti glaucomatosi rispetto alla popolazione normale. L’effetto di una breve assunzione si perderà dopo qualche giorno dalla sospensione; al contrario un’assunzione prolungata nel tempo (molti mesi o anni) può portare a modifiche strutturali del trabecolato (regione anatomica dell’occhio, situata fra l’iride e la cornea) e ad una sua compromissione permanente, non reversibile con la sospensione della terapia.
Per tali motivi è sempre consigliabile un controllo della pressione oculare dopo qualche giorno dall’inizio della terapia, mentre eventuali test di provocazione preventivi con colliri hanno un significato soltanto in caso di positività, mentre non escludono tale rischio ipertensivo se negativi.

Posso prendere l’aereo se ho il Glaucoma?

Sì, le cabine dell’aereo sono a pressione atmosferica controllata, e l’influenza sulla pressione oculare sembra relativa.
Ricorda di portare con te i tuoi colliri.
In caso di arrivo in nazioni con marcate differenze di fuso orario, se la permanenza è breve è consigliabile mantenere gli orari secondo l’ora italiana, altrimenti di adattarli subito utilizzando l’ora della nuova località.

Posso fare sport se ho il Glaucoma?

Salvo forme di glaucoma particolari (es. pigmentario) e diversa prescrizione da parte dello specialista, di norma non vi sono controindicazioni all’attività sportiva. Anzi, ad oggi sembrerebbe che la buona forma fisica, dovuta ad un allenamento regolare di tipo aerobico nel tempo, conduca a minori livelli di pressione intraoculare.
D’altronde alcuni sport caratterizzati da uno sforzo isometrico massimale come il sollevamento pesi, ed alcune posizioni particolari dello yoga in cui la testa è al di sotto del resto del corpo per tempo prolungato, sono da evitare: essi tendono ad incrementare la pressione intraoculare.

 

[a cura di: Dr. Tommaso Salgarello – Società Italiana Glaucoma]

 

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