Una certezza diagnostica per l’oculista, che la può così trasmettere al paziente. È quella che si ottiene con la diagnostica per immagini, che nel corso del tempo, in oftalmologia, ha avuto un’importante evoluzione.
A fare il punto è Amedeo Lucente, referente Calabria di SIGLA, Società Italiana Glaucoma.
“La diagnostica per immagini in oftalmologia ha avuto una grande evoluzione – spiega il Dott. Lucente – soprattutto per quanto riguarda la fotografia della retina e altri device che indagano in maniera più complessa sulla retina stessa. Da una fotografia iniziale della retina che presupponeva un campo di 45 gradi si è passati ora alla possibilità di un ampio campo ad oltre 200 gradi: si può dare così un reperto fotografico ufficiale di tutta la retina e avere certezza diagnostica e poterla dare al paziente. Tutto ciò permette inoltre di avere anche un documento medico legale per il futuro”.
Avere immagini ad ampio campo e ad alta definizione è importante secondo l’esperto per fare un’oculistica diagnostica di qualità e per poter seguire meglio l’evoluzione delle patologie nel tempo.