Lo rileva uno studio del Mount Sinai Hospital
Dall’insufficienza cardiaca all’infarto, fino alle valvulopatie (malattie delle valvole cardiache) e ad alcune forme di ictus, le persone con una particolare forma di degenerazione maculare legata all’età (quella con depositi di drusenoidi sottoretinici) hanno anche una maggiore probabilità di andare incontro a problemi cardiaci. A rilevarlo è un recente studio del Mount Sinai Hospital di New York, pubblicato su Bmj Open Ophthalmology.
I risultati potrebbero contribuire a migliorare lo screening per salvare la vista, fortemente compromessa dalla degenerazione maculare, diagnosticare malattie cardiache non rilevate e prevenire eventi cardiovascolari avversi.
Lo studio
“Questo studio – spiega l’autore principale R. Theodore Smith – è il primo forte legame tra la principale causa di cecità, la degenerazione maculare, e le malattie cardiache, la principale causa di morte in tutto il mondo. Inoltre, abbiamo anche una forte evidenza di ciò che realmente accade: l’afflusso di sangue all’occhio è direttamente diminuito da queste malattie e comporta danni alla retina, che, come risultato, possono portare perdita della vista e cecità”.
Analizzando 200 pazienti con degenerazione maculare che si erano sottoposti a imaging della retina e che hanno risposto a un questionario sulla storia di eventuali malattie cardiovascolari, il team ha individuato che 97 presentavano una forma legata a depositi drusenoidi subretinali. Inoltre, 47 su 200 avevano una malattia cardiaca grave, e fra questi 19 avevano un danno cardiaco dovuto a insufficienza cardiaca o infarto, 17 una malattia valvolare e 11 ictus. Per contro, dei 153 pazienti con degenerazione maculare che non avevano queste malattie gravi, 57 presentavano depositi drusenoidi subretinali, pari al 43%.
Foto: mountsinai.org
Retina danneggiata di un paziente, partecipante allo studio, con un precedente infarto