Il Professor Alfonso Iovieno illustra quali patologie corneali si possono curare in anestesia locale
La chirurgia della cornea è possibile in ambulatorio? Secondo il Prof. Alfonso Iovieno, Professore associato del Dipartimento di Oftalmologia e scienze visive dell’Università British Columbia di Vancouver (Canada) e membro del Direttivo SITRAC (Società italiana Trapianto di Cornea), la risposta è sì.
Certamente non tutta la chirurgia della cornea, ma una parte delle patologie corneali meno severe possono essere trattate con la chirurgia ambulatoriale, come ad esempio lo pterigio, una patologia corneale in cui si osserva una crescita di tessuto fibroso e vascolare sulla congiuntiva bulbare, che parte dell’angolo dell’occhio e si estende verso la cornea, fino ad invaderla.
In ambulatorio, inoltre, si possono trattare anche le cosiddette cheratopatie a bandelletta, caratterizzate da una formazione di depositi di calcio, o anche altre affezioni come le erosioni di correnti. Tutte quelle elencate sono potenzialmente patologie corneali trattabili con chirurgia ambulatoriale.
Cosa significa concretamente per il paziente? Significa sostanzialmente che il paziente si sottopone ad una anestesia locale senza bisogno di sedazione. L’intervento ha durata breve e può lasciare l’ambulatorio in tempi brevi in autonomia, e sottoporsi a controlli post operatori nei giorni successivi. Dal punto di vista del paziente risulta essere una chirurgia oggettivamente più leggera e molto meno impegnativa.