Il Cross-Linking Corneale è una strategia di contrasto al cheratocono, patologia rara legata a un assottigliamento della cornea che può colpire uno o entrambi gli occhi.
➤ Per saperne di più: Cheratocono, con la tecnica del crosslinking si previene il deterioramento della vista
Viene praticato da circa 20 anni e funziona abbastanza bene in molti casi. Esistono nel caso di questa metodica due problemi principali: accessibilità e sicurezza. Lo spiega il Professor Farhad Hafezi, Professor and Chair of Ophtalmology all’Università di Ginevra, in Svizzera.
In tema di accessibilità, in particolare, anche in Paesi evoluti i costi legati all’operazione possono limitare in parte il ricorso a questa tecnica. Il tentativo che è stato fatto è quello di portare la metodica nello studio del medico piuttosto che in sala operatoria e renderla ancora più sicura. Anche in fatto di diagnosi, poi, non tutti hanno accesso nel mondo alla possibilità di effettuare una topografia corneale, esame chiave per la diagnosi della malattia. È stato per questo realizzato un topografo su piccole dimensioni, simile ai macchinari grandi, portabile e utilizzabile per gli screening di massa.