Il COVID-19 ha creato grossi problemi alla formazione. Non tanto agli specializzandi che, essendo stati sin dall’inizio vaccinati, hanno continuato la loro formazione pratica, ma ai medici che, in una laurea professionalizzante come quella in Medicina, non hanno potuto accogliere i pazienti nei reparti, negli ambulatori e nelle sale operatorie.
Sebbene questo sia stato un problema, le prospettive a livello di ripercussioni future non dovrebbero essere così nere: chi ha scelto la professione di medico troverà il modo di recuperare il tempo perduto e magari fare un anno in più di pratica rispetto alla teoria che ha dovuto fare durante la formazione necessariamente a casa.
Lo evidenzia Gianluca Manni, Professore Associato e Direttore della Scuola di Specializzazione in Oftalmologia del Policlinico Universitario di Tor Vergata a Roma.[…]
In particolare, per il Prof. Manni è importante che nella formazione di uno specializzando in oculistica ci si focalizzi sul glaucoma, perché ancora oggi si osservano tantissimi errori di gestione e di diagnosi di questa patologia così diffusa, che colpisce oltre un milione di italiani.
Nella formazione in oculistica i simulatori 3d sono un ausilio importante per gli specializzandi perché insegnano il coordinamento braccio mente e soprattutto braccio microscopio. Il chirurgo oculista conclude il Prof. Manni “opera con due orecchie, due mani e due piedi: mettere in sincronia gli arti e gli organi di senso è fondamentale”.