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Un impianto cerebrale permette ad una paziente di vedere dopo 16 anni di cecità - EyesON EyesON Un impianto cerebrale permette ad una paziente di vedere dopo 16 anni di cecità - EyesON

Un impianto cerebrale permette ad una paziente di vedere dopo 16 anni di cecità

 

Stimolare la vista tramite il cervello. Un nuovo impianto cerebrale basato su microelettrodi intracorticali può consentire a una persona cieca di vedere forme semplici e lettere. Lo evidenzia una nuova ricerca della Miguel Hernández University (UMH) in Spagna, che mostra che l’impianto di questo micro dispositivo nel cervello umano può essere eseguito in sicurezza e che la stimolazione diretta della corteccia cerebrale produce percezioni visive con una risoluzione molto più elevata di quella ottenuta fino ad ora. Il gruppo di ingegneria biomedica dell’Ateneo, guidato dal professore di biologia cellulare Eduardo Fernández Jover, ha pubblicato i risultati dell’esperimento sul Journal of Clinical Investigation.

Credit: Universidad Miguel Hernandez de Elche

Nel dicembre 2020, lo stesso team di ricercatori ha condotto un esperimento simile stimolando la corteccia visiva dei primati. In quel caso è stato utilizzato un impianto con oltre 1.000 elettrodi, che consente agli animali di vedere forme, movimenti e lettere.
Tuttavia, gli animali non erano ciechi.

“Questo studio va un po’ oltre – afferma Jover – abbiamo impiantato i microelettrodi nel cervello di una persona completamente cieca da oltre 16 anni”. La volontaria, una donna di 57 anni, è riuscita a identificare lettere e persino la sagoma di alcuni oggetti.

È la prima volta che un impianto cerebrale di questo tipo viene eseguito in una persona cieca e l’esperto spiega che i risultati sono incoraggianti per lo sviluppo di una neuroprotesi visiva che può aiutare le persone non vedenti o ipovedenti a migliorare la propria mobilità e, anche in modo più ambizioso, percepire l’ambiente circostante e orientarsi. Tuttavia, il ricercatore aggiunge che, sebbene i risultati di questo e di altri studi siano promettenti, ci sono ancora molti problemi da risolvere, motivo per cui è necessario agire gradualmente e non creare false aspettative.
Per ora è un’indagine in corso.

 

Credit: Universidad Miguel Hernandez de Elche

 

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