Le malattie che minacciano la vista toccano oltre tre milioni di persone in Italia e molte di più sono a rischio perché glaucoma, retinopatia diabetica e maculopatia crescono assieme all’età e alle malattie croniche. A questo si aggiunge l’effetto negativo della pandemia, che ha ridotto di un terzo nel 2020 il numero di controlli specialistici con circa 400 mila interventi in meno.
Questo il quadro tracciato dalla Agenzia internazionale per la prevenzione della cecità IAPB Italia Onlus in occasione della Giornata Mondiale della Vista.
IAPB evidenzia che “la maggior parte delle malattie che minacciano la vista è asintomatica negli stadi iniziali – ovvero danneggia le cellule nervose in maniera silenziosa. Per esempio, circa il 50 percento di oltre un milione e 200 mila pazienti con glaucoma, non sa di averlo” ma sottolinea anche che “va detto con forza che quasi ogni malattia può essere curata o arginata se diagnosticata in tempo dai medici oftalmologi attraverso visite periodiche”.
La situazione in Italia non è favorevole.
Per Mario Barbuto, Presidente di IAPB Italia Onlus e dell’Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti “il rischio delle malattie che causano cecità cresce per una convergenza di fattori: l’invecchiamento della popolazione, la diminuzione nelle possibilità di accesso ai servizi oculistici pubblici, la mancanza di una cultura radicata di prevenzione che sappia promuovere visite periodiche presso i medici Oculisti. Su queste condizioni da tempo in essere, è calato ora anche l’effetto negativo della pandemia che ha ridotto di un terzo nel 2020 il numero di controlli specialistici con circa 400 mila interventi in meno. Per questo occorre riattivare gli investimenti pubblici nell’assistenza oculistica e sensibilizzare istituzioni e cittadinanza sulla necessità assoluta delle visite periodiche secondo il calendario proposto dalla Società Oftalmologica Italiana: alla nascita, entro i 3 anni, a 12 anni, una volta ogni 2 anni per gli over 40 e una volta l’anno per le persone oltre i 60”.
Da parte sua, IAPB Italia è impegnata sul territorio nella campagna di visite oculistiche gratuite “Vista in Salute”: un tir equipaggiato con ambulatori oculistici mobili ad alta tecnologia raggiunge in queste settimane le piazze delle principali città italiane, offrendo controlli oftalmologici gratuiti agli over quaranta. Un’iniziativa per offrire ai cittadini un’opportunità in più di diagnosi, intende alzare il livello di consapevolezza, si propone di sviluppare la cultura della prevenzione e vuole stimolare le autorità sanitarie delle Regioni ad attivare nuovi percorsi diagnostici. Quei percorsi che siano alimentati da risorse pubbliche adeguate, avvalendosi anche delle nuove tecnologie e soprattutto consentano di identificare l’insorgere della malattia già nello stadio iniziale, garantendo un accesso tempestivo alle cure.
“In questo scenario può svolgere un ruolo di rilievo anche la tecnologia che può accrescere le potenzialità della telemedicina – aggiunge Barbuto – per contribuire a colmare il divario accumulatosi con il COVID-19 e non solo. La telemedicina non può e non deve sostituire la visita presso il proprio oculista di fiducia, ma si è dimostrata incontestabilmente efficace nelle campagne di screening mirato per raggiungere molte più persone, in un tempo molto più breve. L’esempio più immediato è la retinopatia diabetica: oltre la metà delle persone riceve la diagnosi troppo tardi, mentre il 90 percento potrebbe salvare la vista con una diagnosi precoce. L’Inghilterra, che ricorre a screening e referti anche da remoto, ha ottenuto una forte riduzione della cecità causata da questa patologia e rappresenta solo una tra le molte best practices alle quali potersi ispirare”.
Fondamentale, infine, sottolineare per IAPB Italia “che, quando chirurgia e farmaci non possono salvare la vista nella sua integrità, rimane aperta la via della riabilitazione visiva e funzionale che permette alle persone ipovedenti di riacquistare grandi spazi di autonomia e libertà. Anche in questo ambito, la telemedicina ha mostrato la sua grande utilità. Ne è testimonianza l’utilizzo con grande successo da parte dei pazienti ipovedenti del Polo Nazionale di Ipovisione di IAPB Italia – Collaborating Centre dell’OMS al Gemelli di Roma – del software di tele-riabilitazione visiva Eye-fitness che ha permesso di effettuare esercizi riabilitativi da casa, i cui dati sono trasmessi in tempo reale al centro, superando la difficoltà di accesso alla struttura a causa della pandemia da COVID-19.
Per la giornata mondiale della vista, che si celebra con un evento a Roma presso la Camera di Commercio – sala del Tempio di Adriano, in cento città italiane, sono distribuiti opuscoli informativi, organizzati incontri divulgativi e offerti controlli oculistici gratuiti, grazie anche all’impegno delle strutture territoriali dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, presenti con i propri volontari e dirigenti per testimoniare il ruolo fondamentale della prevenzione nel contrasto al rischio di cecità.