La chirurgia della retina è partita con la chirurgia episclerale (o cosiddetta ab-externo). Intorno agli anni ‘80 si è sviluppata poi la vitrectomia.
Le tecniche ab-externo non sono tuttavia da trascurare o abbandonare poiché in determinate condizioni rappresentano l’indicazione di prima istanza (ad esempio nei pazienti molto giovani con assenza di distacco del vitreo nei quali eseguire una vitrectomia può risultare molto più complesso, o in casi di distacchi di retina traumatici con dialisi retinica).
Lo sottolinea il Professor Rodolfo Mastropasqua, Ordinario di Malattie dell’apparato visivo presso l’Università degli Studi “D’Annunzio” di Chieti-Pescara.